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1.3 Il valore del luogo, il Rilievo Sensibile per un
recupero diffuso
Marichela Sepe
I caratteri del luogo
La perdita di identità dei luoghi e dei paesaggi
rappresenta un impor tante componente cultu-
rale del rischio ambientale. Le catastrofi natu-
rali sono in grado di trasformare i luoghi con
tempi di devastazione inversamente proporzio-
nali a quelli necessari per la ricostruzione, stra-
volgendo valori ed identità, modificando rapi-
damente movimenti di persone, di cose e di
pensiero. Le recenti esperienze di ricostruzio-
ne post-sisma in Italia dimostrano come il dan-
no all’identità dei luoghi possa venire ampliato
da processi di ricostruzione poco consapevole,
non suppor tati da una consolidata cultura ar-
chitettonico-ambientale relativa a metodi di
analisi e tecniche d’intervento. Nel caso dell’Ir-
pinia, i programmi di ricostruzione basati sul
principio della massima sicurezza e prevenzio-
ne, nel tentativo di ridurre al minimo la perico-
losità delle abitazioni, hanno dilatato in modo
eccessivo le distanze tra le costruzioni, a volte
stravolgendo del tutto costruzioni e tessuti ur-
bani. I “paesi presepe” tipici del territorio sono
in questo modo quasi del tutto scomparsi e al
loro posto sono stati ricostruiti luoghi caratte-
rizzati da altre tipologie urbane e morfologie
paesistiche, nei quali tutt’ora la popolazione tro-
va difficoltà a identificarsi.
Nonostante ciò, la maggior par te degli studi e
dei manuali prodotti in relazione ai terremoti e
alle ricostruzioni post-sisma hanno teso a foca-
lizzare l’attenzione soprattutto sui dati tecnici
del sisma, spesso non approfondendo gli aspet-
ti relativi all’identità dei luoghi, probabilmente
per la concreta difficoltà a ripor tare risultati
oggettivi.
L’identità di un luogo, spiega Kevin Lynch, è il
risultato dell’evoluzione storica, e la scelta di
come conservare o valorizzare questo caratte-
re è guidata dalla conoscenza del suo passato e
delle forze storiche che ancora lo sorreggono.
Il luogo ha il ruolo di incarnare il mondo della
vita ed il suo valore consiste nel suo rappre-
sentare, come scrive Norberg-Schultz, una es-
senza locale generale, uno spazio dalle caratte-
ristiche di unicità. Un luogo è un fenomeno to-
tale, un insieme inscindibile di tutte le singole
caratteristiche, ambientale, storica, urbana, per-
cettiva, simbolica, sociale, che lo compongono.
Per dare vita ad un luogo, la prima operazione
che si attua è nominarlo, differenziandolo in
questo modo dal resto della realtà che lo cir-
conda, oppure costruirlo, con le proprie abitu-
dini e la propria visione del mondo.
I luoghi storici mettono in collegamento il pas-
sato e il presente, testimoniando il carattere
durevole della collettività; non sono statici nel
tempo, ma mutano, per impor tanza e significa-
to, ogni qual volta la storia viene riletta e rein-
terpretata, trasformando i luoghi in monumen-
ti e/o rivisitando i simboli del territorio. La co-
struzione del monumento costituisce il deside-
rio di lasciare un segno nello spazio che si per-
petui nel tempo. Una collettività s’identifica al-
l’interno di un luogo riconoscendo i suoi com-
ponenti perché appar tenenti alla propria cul-
tura o immagine, decidendo che alcuni compo-
nenti sono degni di maggiore attenzione rispetto
ad altri presenti nel resto della città o del terri-
torio.
L’immagine del luogo rimane la stessa senza
essere mai uguale; la similarità risulta da strut-
ture quali la tipologia, la morfologia e la topo-
logia, mentre il nuovo riguarda soprattutto la
figurazione temporale che invece muta conti-
nuamente.
La qualità sensoriale di un luogo è costituita da
tutti gli elementi che possono essere percepiti
dai sensi: l’odore, il rumuore, gli elementi tattili,
visivi e gustativi, i quali singolarmente e nella
percezione complessiva possono influire sullo
stato d’animo, sul benessere, sulle azioni, sul
modo di comprendere l’ambiente circostante.
Lynch si riferisce alla qualità sensoriale di un
luogo affermando che essa è legata alla sua sto-
ria ed è il risultato della sua evoluzione.
Per quello che infine concerne il carattere socia-
le, è possibile affermare che l’esperienza del luo-
go si colloca all’interno di un ambito micro-so-
ciale, al quale appartengono le pratiche quoti-
diane, oppure nell’ambito macro-sociale, all’inter-
no del quale ci si muove: la casa, rappresentativa
del privato, e la città, rappresentativa del pubblico,
sono i più tipici esempi di questi due ambiti.
Nel processo di costruzione o ricostruzione di
un luogo distrutto in seguito a catastrofi natu-
rali (ma anche in seguito a quelle provocate
dall’uomo) molta attenzione va quindi posta alla
individuazione dei caratteri che lo compongono
e che costituiscono la sua identità al fine di sal-
vaguardarla perché, privato delle sue peculiari-
tà, esso può diventare estraneo ad i suoi abi-
tanti e quindi non riconoscibile alla collettività.
Inter venti effettuati tenendo in minima o in
nessuna considerazione la ricostruzione del-
l’identità di un luogo ha provocato in molti centri
colpiti dai sismi danni ben più gravi dei terre-
moti stessi: città duplicate, tessuti urbani can-
cellati, centri ed edifici storici distrutti o resi ir-
riconoscibili, luoghi per le emergenze divenuti
permanenti. Riconoscere il valore del luogo in
quanto componente fondamentale dell’identi-
tà di una città costituisce nel suo processo di
ricostruzione elemento progettuale di riferi-
mento sia per ciò che concerne i desideri della
collettività sia per ciò che riguarda la tutela del-
l’immagine urbana.
La lettura e rappresentazione di un luogo
Il territorio così come ci appare oggi offre no-
tevoli difficoltà di lettura e rappresentazione
attraverso metodologie di analisi e restituzione
car tografica di tipo tradizionale e la questione
si è riflessa anche nella ricerca di un adeguato
linguaggio a sostegno. Studi recenti hanno pre-
so in prestito da altre discipline modi di vedere,
ricercare, spiegare, rappresentare i luoghi nei
quali viviamo, costruendo metodologie di de-
codificazione e di analisi trasversali e multilivel-
lo.Tali studi hanno condotto nella maggior par-
te dei casi alla sperimentazione di mappe, iper-
testi, software in grado di restituire e rendere
leggibile tale complessità. Il tutto ha dato vita,
con l’utilizzo di criteri a loro volta spesso non
univoci, a nuove interpretazioni e intersecazoni
di fatti, a termini per nominarle, a immagini per
raccontarle. Possono essere riconosciuti quat-
tro principali approcci metodologici alla lettura
dei luoghi, con relativi strumenti di rappresen-
tazione: vir tuale, multiscala, laterale, nomade.
L’approccio vir tuale è un approccio che ha le
sue radici negli studi di Mitchell e trova la sua
espressione nelle miriadi di luoghi creati attra-
verso l’uso della “rete”. Sono spazi, piazze, ar-
chitetture, piattaforme, por tali che, pur pren-
dendo in prestito terminologie appar tenenti al
costruito, non sono luoghi fisici, ma sono in gra-
do di influenzare movimenti, compor tamenti,
abitudini. La mappa che ne deriva è una sor ta
di architettura vir tuale che incontra la sua espli-
cazione concreta nei percorsi vir tuali che abi-
tualmente intraprendiamo.
L’approccio multiscala è un approccio comples-