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fatti dal clima esterno, dall’uso dello spazio, dal-
la localizzazione e dalla qualità progetto. In con-
dizioni ottimali le tecnologie sostenibili sono in
grado, se correttamente progettate e gestite,
di soddisfare le esigenze di riscaldamento e cli-
matizzazione e della massima illuminazione na-
turale; in alcuni casi è necessario l’apporto di
sistemi meccanici, in altri le tecnologie sosteni-
bili sono improponibili.
Ancor oggi, anche per la poca disponibilità dei
progettisti specialistici e per la velocità di ade-
guamento dell’industria tesa alla eliminazione
degli impianti poco sani, la progettazione di un
sistema di ventilazione energeticamente efficien-
te si traduce nell’alternativa fra ventilazione
naturale e raffrescamento passivo e ventilazio-
ne e climatizzazione meccanica. Il che impedi-
sce un più largo uso di tecnologie sostenibili, in
quanto una prestazione elevata non può esse-
re garantita in tutte le condizioni e, in molti casi,
una combinazione dei due sistemi sarebbe van-
taggiosa in funzione delle condizioni climatiche
esterne, del tipo di edificio, dell’uso.
Il numero di edifici da ristrutturare è oggi senz’al-
tro maggiore di quelli da realizzare ex novo. In
molti casi esiste un grande potenziale per l’uso
di tecnologie sostenibili da affiancare ai sistemi
meccanici tradizionali.
Esiste quindi la necessità di sviluppare sistemi
innovativi di ventilazione. Ma non esistono me-
todi di calcolo semplici, utilizzabili per la pro-
gettazione di sistemi di ventilazione ibrida, che
forniscano ad architetti e ingegneri le necessa-
rie informazioni sulle prestazioni dei sistemi: in
molti casi, un fattore decisivo per la scelta.
L’obiettivo è una migliore conoscenza delle tec-
nologie di ventilazione ibrida, con par ticolare
riferimento ai sistemi e alle strategie di con-
trollo, allo sviluppo di metodi di calcolo per la
previsione delle prestazioni, e l’implementazio-
ne e la dimostrazione su edifici reali.
I sistemi di ventilazione misti garantiscono un
ambiente interno confor tevole utilizzando ven-
tilazione naturale e meccanica, ma utilizzando
diverse caratteristiche dei sistemi in tempi di-
versi della giornata o della stagione o dell’anno.
La differenza più significativa fra ventilazione
tradizionale e mista è costituita dal sistema di
controllo, un sistema intelligente che passa au-
tomaticamente da un modo all’altro per mini-
mizzare i consumi energetici.
Inoltre, i principi di funzionamento della venti-
lazione naturale in genere escludono il trasferi-
mento dell’aria fra i diversi ambienti con reti di
canali eliminando alla base il problema dell’ac-
cumulo di polvere e di batteri nei canali stessi e
nei filtri.
Attualmente, ancora, in termini di principio,
l’adozione di sistemi di ventilazione a basso
consumo energetico, in par ticolare per gli edi-
fici con destinazione non residenziale, pone in
termini alternativi la ventilazione naturale e
quella meccanica, por tando spesso i progettisti
a rinunciare alla prima in quanto incapace di
garantire performance elevate in alcune condi-
zioni limite. Mentre, nella maggior parte dei casi,
è dall’intersezione fra i due sistemi, vale a dire
dalla ventilazione ibrida, che si possono otte-
nere i risultati di maggiore interesse. Ovviamen-
te mettendo in conto le differenze di clima, il
costo dell’energia ed altri parametri specifici
quali normative e regolamenti, abitudini ed
aspettative degli utenti.
Dal nostro punto di vista, l’architettura ad ele-
vata qualità ambientale si basa su una nuova
accezione del termine “ambiente” non più coin-
cidente con quello di paesaggio con le sue enor-
mi, esclusive, implicazioni di carattere visivo, di
immagine di un luogo, di ciò che è intorno al-
l’edificato senza che fra le due entità esista al-
cuna relazione di necessità.
Il termine ambiente assume invece un significa-
to più ampio ed inclusivo, un sistema che inclu-
de il substrato naturale, la sua trasformazione e
quanti al suo interno vivono, che entra in rap-
por to ed è modificato da ogni costruzione in
misura e su scale diverse.
Ambiente è il sistema di risorse di un’area: i
caratteri morfologici e fisici, l’acqua, piovana o
di falda, i materiali disponibili, la tradizione della
costruzione e le tecnologie disponibili, ma an-
che i livelli di rumore, di inquinamento, ecc.; è
infine il livello di comfor t implicitamente richie-
sto dagli utenti.
In questa ottica la concezione dell’architettura
ad elevata qualità ambientale, o meglio la con-
cezione dell’architettura, si basa su:
– la coerenza del progetto con le risorse dell’area
– la capacità dell’involucro di controllare il cli-
ma interno rispetto a quello esterno ed i diver-
si tipi di inquinamento
– la ventilazione naturale o ibrida
– il comfor t visivo, termico ed acustico
– la gestione dell’acqua
– la scelta dei materiali e delle tecnologie
– il sistema dei rifiuti della costruzione durante
la sua realizzazione e la vita
– il paesaggio con l’obiettivo di realizzare con-
tinuità ed integrazione fra il costruito e lo spa-
zio all’intorno.
L’edificio è un frammento del luogo, da cui trae
radici e nel quale si sviluppa; rifiutando principi
di isolamento, par tecipa ad un processo conti-
nuo di evoluzione e trasformazione rispetto al
quale non può prelevare risorse (aria, acqua e
materia) e gettare rifiuti: l’uno e l’altro senza
controllo. Lo spazio fra gli edifici, fra gli involu-
cri degli edifici, quello spazio sempre più limita-
to dove le relazioni materiali e immateriali pre-
valgono, è un bene prezioso e collettivo che
non può essere ingombrato né distrutto.
Il lavoro di ricerca rispetto al problema del ri-
pristino degli antichi centri urbani dell’Alta Irpi-
nia deve tener conto dei parametri più signifi-
cativi, che possono direttamente influenzare
scelte progettuali e realizzative:
– energia, con par ticolare riferimento a
a. caratteri dell’involucro: massa termica, isola-
mento, luce naturale, controllo dell’appor to
solare diretto in rappor to all’orientamento ed
ai lucernari che garantiscono l’illuminazione degli
spazi interni;
b. fonti rinnovabili: energia fotovoltaica, vento,
evaporazione dell’acqua per raffrescare, pom-
pe di calore;
c. illuminazione naturale ed artificiale: luce na-
turale ed ar tificiale a basso consumo ed eleva-
to rendimento;
d. comfort degli utenti ed al controllo delle esi-
genze di climatizzazione: ventilazione naturale,
riscaldamento, raffrescamento, deumidificazione;
Taurasi (AV). Il borgo
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