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almeno a rafforzare i caratteri già insiti in loco; in
genere succede che dell’arredo urbano se ne
occupi l’assessorato comunale competente, sup-
portato dall’ufficio gare, entrambi suggestionati
dall’azienda produttrice di turno; i centri minori
hanno seguito, in questa prassi, i centri maggiori.
Ecco allora le fioriere in calcestruzzo circolari con
seduta in legno di iroko, le panchine in grigliato
colorato, le lanterne ottocentesche in finta ghisa,
i beverini in acciaio inox con pedale in gomma.
Sarebbe opportuno che gli elementi di arredo
urbano, da ridurre comunque all’essenziale, ve-
nissero disegnati in relazione ai caratteri e alle
suggestioni del luogo, utilizzando materiali locali,
soprattutto lapidei, opportunamente lavorati e
assemblati. Si genererebbero notevoli occasioni
di confronto progettuale e di possibilità occupa-
zionali per artigiani e manodopera locale.
Design, cultura storica e manualità contempora-
nea devono a questo scopo ritrovare un rap-
porto dialettico tale da produrre un arricchimen-
to collettivo in termini di artigianato figurativo e
di immagine urbana.
Illuminotecnica
La componente “luce” riveste carattere prima-
rio nella definizione dei caratteri spaziali di un
luogo urbano. L’invasione attuata negli ultimi de-
cenni da parte dei produttori di “pastorali” e “can-
delabri” in finta ghisa ha lasciato ampie e visibili
tracce anche in Irpinia; si ricorre a questo tipo di
elementi ornamentali, monotoni e stanchi, ingom-
branti, forse per sopperire a quanto finora di-
strutto; “per dare un tocco di antico”. Complici
sicuramente i progettisti, aiutati in questo dai
prezziari ufficiali.
Gli apparecchi dovrebbero avere, in genere, un
design anonimo al fine di contenerne l’impatto
diurno; il valore progettuale è nel segno che pro-
duce la luce e non nella forma del corpo illumi-
nante.
Sembra opportuno fornire indicazioni di meto-
do nella scelta degli elementi illuminanti anche
in funzione della citata legge regionale in mate-
ria di contenimento dell’inquinamento lumino-
so; come possibile area di ricerca si potranno
approfondire i tematismi legati all’illuminotecni-
ca di sicurezza, di suggestione e di orientamento.
Potranno essere studiati anche impianti con sin-
goli apparecchi attivati da sensori infrarossi al
passaggio degli utenti e disattivati all’uscita di
campo in modo da contenere consumi e inqui-
namento luminoso; a questo proposito, occorre:
– limitare i livelli di luminanza delle superfici illu-
minate a quanto effettivamente necessario; ba-
sterà applicare livelli di luminanza pari ai valori
minimi previsti dalle norme di sicurezza;
– prevedere la possibilità di una diminuzione dei
livelli di luminanza in quegli orari in cui le carat-
teristiche di uso della superficie lo consentano;
ad esempio le DIN 5044 parte 1 stabiliscono
livelli di luminanza delle strade in base non solo
alla categoria della strada ma anche all’intensità
della circolazione automobilistica in autovetture
per ora (è stato proposto di modificare la nor-
ma UNI 10439 in tal senso);
– minimizzare la dispersione diretta di luce al di
fuori delle aree da illuminare attraverso un’at-
tenta scelta o disegno degli apparecchi di illumi-
nazione basata sulle loro prestazioni.
Riguardo i tipi di luce su cui indirizzare il proget-
to, si possono segnalare:
– illuminazione di base (sicurezza notturna): da
realizzare ad esempio con proiettori a fasci ampi
con ottica di tipo stradale, disposti sotto i corni-
cioni degli edifici;
– illuminazione di suggestione (rafforzamento
delle geometrie compositive): con l’utilizzo di
apparecchi illuminanti incassati in elementi archi-
tettonici (sorgenti di piccola potenza e bassa lu-
minanza con lampade fluorescenti compatte ben
schermate da vetri diffusori o rifrattori);
– illuminazione di effetto (esaltazione dei detta-
gli architettonici), evitando i consueti fenomeni
di abbagliamento e di eccessivo contrasto: pro-
cedendo con prove illuminotecniche in loco, for-
nendo in fase preliminare semplici indicazioni sul
concept linguistico formale; ogni elemento po-
trebbe avere un proprio schema tecnico di illu-
minazione a seconda delle caratteristiche e del
grado di informazione-esaltazione che si vuole
raggiungere: con apparecchi poco invasivi ed
un’illuminazione di tipo asimmetrico per accen-
tuare la plasticità degli oggetti, con flussi lumino-
si provenienti da terra, posti a distanze differen-
ziate e in modo tale da non infastidire i passanti.
Per ulteriori effetti illuminotecnici si potrebbe
proporre l’inserimento di micro-illuminazione a
fibra ottica.
Verde
Ogni spazio urbano in Irpinia ha sempre avuto
almeno un’alberatura tale da connotarne con
forza l’immagine; alberi resistenti al clima rigido
dell’inverno e alle escursioni termiche di mez-
za stagione; in genere si piantavano tigli, alberi
amati dai longobardi, odorosi, rustici, coriacei,
spolianti.
La scelta delle specie da collocare appare tutto-
ra di importanza strategica; anche qui, purtrop-
po, prevalgono le richieste degli amministratori
locali: ecco allora magnolie, cedri, liquidambar, che
stentano a crescere e spesso vengono spezzati
dalla neve.
Alberature e arbusti contribuiscono alla qualifi-
cazione di un intervento di recupero in ambito
urbano; sono da pensare come elementi di lega-
me con il paesaggio; elementi di continuità e di
rappresentazione.
Occorre scegliere specie autoctone, in grado di
rispondere al meglio in termini di crescita, di fun-
zionalità e di manutenzione, privilegiando i tipi a
foglie caduche in grado di resistere meglio alle
nevicate e al vento della stagione invernale e di
assolvere al meglio alla funzione di ombreggia-
mento nella stagione estiva; nella scelta di una
essenza vegetale sono da tener ben presente: il
portamento, il grado di crescita, la produzione
di frutti o semi, la capacità di riproduzione, l’ap-
parato radicale, l’adattamento, l’evapotraspirazio-
ne, la copertura del terreno, la riduzione degli
impatti da precipitazioni, la riduzione della velo-
cità di scorrimento superficiale.
Pavimentazioni permeabili
Necessita particolare attenzione sull’esigenza di
permeabilità dei suoli; con la definizione degli
spazi urbani facilmente è possibile dare un pro-
prio contributo progettuale; ad esempio nelle
aree destinate a parcheggio si possono utilizzare
sistemi di pavimentazione permeabile costituite
da elementi in pvc riciclato o in cls autobloccan-
ti, ovvero con elementi in pietra locale.
Aspetti manutentivi
Soprattutto gli spazi esterni richiedono una par-
ticolare attenzione per gli aspetti manutentivi, non
solo in relazione alle scelte tecnologiche e di di-
sposizione funzionale, ma anche per quanto at-
tiene all’organizzazione gestionale che molto
spesso è la causa del degrado. Già in fase di pro-
gettazione serve una speciale attenzione agli
aspetti manutentivi in modo da garantire la con-
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